IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
mettevano al sole davanti la porta di casa, e stavano lì lunghe ore a guardare i bambini che facevano il chiasso. - Ricordi, moglie mia? - Ricordi, marito
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sempre davanti la porta, con gli occhiali sul naso; e, tirando l'ago, canterellava: Il mal tempo dee passare, Il bel tempo dee venire. Zun! Zun! Zun
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, e la matrigna voleva che le stesse davanti, a guardarla, mentre mangiava a due palmenti. - Ogni boccone, uno stranguglione! - borbottò la bambina
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sera? - Mi farete tagliare la testa. Il Re gli consegnò la lettera, e il Gessaio partì. Davanti il palazzo reale e per la via un gran folla si
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aveva da fare, prendeva la chitarra e sedeva davanti la bottega, strimpellando e cantando: - Chi la vuol cruda, chi la vuol cotta E c'è chi vuole la
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davanti un piatto intero di grilli, la donna lo avrebbe ripulito in quattro bocconi. La sera, il marito tornò dai campi: - Che ti ha detto il Grillo
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tignole, e il Re sbadigliava davanti la porta con le mani in mano, aspettando gli avventori che non venivano mai. Per vivere pescava granchi e
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. Avevano una figlioletta, nata di sette mesi, così piccina e miserina, che la sua mamma, stando a filare davanti l'uscio di casa, la teneva comodamente
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contenti come pasque. Un giorno passò davanti a quella bottega il Reuccio, e si fermò a guardare. Il tornitore stava per terminare una bella trottola
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davanti un'osteria. Parecchi avventori giocavano a un tavolino. Si fermò per prendere un boccone e si mise a guardare. Tutt'a un tratto, ecco il gattino
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sonno, e si sedette in un canto per vegliarli. Tutt'a un tratto vede davanti a sé due occhi di bragia, e una forma nera di animalaccio che si accostava
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portento. - Oh, Mastro Acconcia-e-guasta dev'essere un Mago! Il Re spedì le guardie e se lo fece condurre davanti: - Che è questo, Mastro Acconcia-e
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gridare alle guardie: - Fate giustizia! Fate giustizia! Più lui gridava e più assordivano. Il regno sembrava un paese di matti. Un bel giorno, davanti il
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cervello per contentarla. Ma davanti alle pietanze più squisite, la Regina torceva il capo nauseata: - Portatele via; mi si rivolta lo stomaco. Il Re
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fischietto: - Cavalli, cavalli bardati, ai miei comandi! Fischia, e due magnifici cavalli bardati sbucano di sottoterra davanti a loro, scalpitanti
Accademia della crusca
